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Pasqua... festa della Luce


- di Mons. Giacomo D'Anna -

Carissimi nel Signore,

anche quest’anno abbiamo avuto la gioia di vivere la Pasqua. Essa viene a noi sempre come una grande festa, carica di tanti significati spirituali, ricca di tanti importanti suggestioni. Uno dei segni pasquali più forti e significativi è certamente quello della Luce, espresso in modo emblematico, nel contesto liturgico pasquale, dal Cero Pasquale.

Nella liturgia della Chiesa cattolica il cero pasquale è un grande cero che viene acceso all'inizio della solenne Veglia pasquale, e simboleggia la luce di Cristo Risorto, che vince le tenebre della morte e del male.

Il rito romano attuale della Veglia Pasquale prevede che l’assemblea sia radunata in un luogo, fuori della chiesa o alla porta di essa, al buio, illuminato solo dal fuoco, dal quale si accende il cero pasquale, simbolo di Cristo.

Per i cristiani esso è il segno del Cristo risorto luce vera del modo che illumina ogni uomo; è la luce della vita che impedisce di camminare nelle tenebre; è il segno della vita nuova in Cristo che, strappa dalle tenebre, e trasferisce i credenti nel regno della luce.

Dopo aver benedetto il fuoco, il sacerdote celebrante compie alcune incisioni sul cero o più. Spesso indica alcune incisioni già predisposte una croce, simbolo di Cristo; poi l’alfa e l’omega, prima e ultima lettera dell’alfabeto greco, per indicare che Cristo è il principio e la fine di tutte le cose;

le cifre dell’anno per significare che Gesù – Signore del tempo e della storia – vive oggi per noi; eventualmente può inserire al centro e alle estremità della croce cinque grani d’incenso in ricordo delle sante piaghe del Signore quella del costato e quelle delle mani e dei piedi.

Quindi al fuoco nuovo il sacerdote accende il cero pasquale, dicendo: “La luce del Cristo che risorge glorioso disperda le tenebre del nostro cuore e del nostro spirito”.

Quindi si svolge la processione seguendo il cero pasquale verso l’altare.

Il cero è portato dal sacerdote, mentre i ministri e i fedeli seguono recando in mano una candela.

Il celebrante, per tre volte innalza il cero, precisamente all’inizio della processione, poi alla soglia o a metà

della chiesa e infine davanti all’altare e rivolto al popolo; ogni volta canta:

Lumen Christi o Cristo luce del mondo,

e l’assemblea risponde: Deo gratias,

Dopo la seconda invocazione, i ministri accendono le loro candele dal cero e diffondono la luce tra i fedeli. Al termine della processione vengono accese le luci della chiesa.

Il cero viene collocato nel suo candelabro ed incensato dal celebrante.

Ho voluto ricordare un po’ sommariamente quello che abbiamo vissuto durante la Veglia Pasquale per sottolineare l’importanza che il segno della luce, espresso appunto dal cero pasquale, ha nella spiritualità Pasquale. In un mondo dove le tenebre del dubbio, della confusione, dello smarrimento spirituale, e dove il buio di un’infinità di mali e negatività fisiche e psichiche avvolgono la vita di molti che pur si dicono cristiani, abbiamo bisogno di ascoltare ed accogliere il grido dell’Exultet, del cosiddetto annuncio pasquale, cantato proprio nel cuore della notte di Pasqua “la luce del Re Eterno ha vinto le tenebre del mondo”. È un grido oggi quanto mai necessario. È un grido oggi quando mai urgente. Noi che crediamo in particolare non possiamo essere indifferenti o peggio sordi a questo grido di gioia ed esultanza per ritemprare rinnovare e rilanciare la nostra vita e testimonianza di fede, ma anche perché noi, per primi, ci facciamo araldi gioiosi, banditori felici di questo importante annuncio. Accogliamo quindi l’annuncio della Risurrezione di Cristo, e portiamolo con forza e con coraggio a tutto il mondo, in particolare ai fratelli che ancora sono immersi nell'ombra della notte.

Solo allora la celebrazione della Santa Pasqua, non sarà festa delle uova di cioccolata e delle colombe dei canditi, una festa cioè folkloristica, vuota e insignificante, ma sarà la festa della luce, la vera festa, quella capace di riempire il cuore e di rinnovare la vita, dove le tenebre dell’errore dell’apatia, della tristezza, e di ogni altra negatività saranno diradate e trionferà la luce vera, forte e raggiante della luce di cristo, che illumina la mente riempie il cuore rinnova la vita con la forza l’esuberanza della gioia del signore risorto.

Buona Pasqua a tutti.


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