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Don Giuseppe Sacerdote per sempre!


Sabato 25 giugno u.s. alle ore 18.00 si sono tenute nella Basilica Cattedrale le annuali ordinazioni sacerdotali. Sono stati tre i giovani consacrati presbiteri della Chiesa santa di Dio. A presiedere il solenne rito Sua Eccellenza Monsignor Fortunato Morrone, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova. Insieme a don Maurizio Demetrio e a don Matteo Di Pietro della parrocchia Santo Stefano da Nicea in Archi, è stato ordinato anche il nostro carissimo don Giuseppe Stranieri, nato e cresciuto nella nostra comunità parrocchiale.

Non si può descrivere la grandissima emozione provata per questo lieto e non certo frequente evento, che ha toccato non solo la vita del novello presbitero, ma dell’intera comunità parrocchiale, presente all’unanimità sotto la guida raggiante del felicissimo parroco, Mons. Giacomo D’Anna. “Vedere un tuo figlio diventare prete, rivestirlo delle vesti sacerdotali, baciare le sue mani unte, consacrate e ancora profumate dal sacro crisma e infine stringersi in un abbraccio soffocante di sincero affetto e autentica fraternità è un’emozione irripetibile”: sono state queste le parole di commento di don Giacomo, che ha voluto rivolgere al neo-sacerdote, un accorato appello, quasi un “testamento spirituale”, come lo ha voluto definire lui stesso, che non possono non far trasparire il cuore di padre e di fratello maggiore che le hanno sinceramente ispirate: “Don Giuseppe bello oggi il Signore ti ha concesso di vivere il giorno più bello e più santo della tua vita e credi lo è stato anche per me in ugual misura... Sento di dirti grazie per l'affetto filiale, l'amicizia e la pazienza avute sempre per la mia povera persona e di chiederti scusa se non sempre sono stato per te modello ed esempio di vita sacerdotale... Ho fatto sempre quello che ho saputo fare e come l'ho saputo fare, ma sempre con tutto il cuore, senza falsità e infingimenti... Auguri Reverendo di vero cuore sii sempre felice di essere prete, vai sempre avanti, "duci in album", e non ti voltare mai indietro... Rimani sempre umile, mite e povero... E' questo, per la vita presente, il grande segreto per la buona riuscita del ministero sacerdotale e un giorno la via sicura per il paradiso... Portami sempre nel tuo cuore, nella tua mente, e da oggi in poi nel tuo calice... Prega per me perché possa essere sempre fedele al Signore per poter continuare a servire come Dio mi vuole e dove Dio mi vuole, con la gioia di sempre, sotto lo sguardo amorevole della Mamma del cielo, che sempre consola, soccorre e proteggi con speciale e particolare tenerezza noi suoi poveri figli sacerdoti... Auguri e Congratulazioni ed Ad maiora semper”.

Un’altra grande ed indecidibile emozioni la comunità parrocchiale, sempre coprotagonista del fausto avvenimento l’ha vissuta in occasione della Prima Messa del novello sacerdote, da lui presieduta nella nostra artistica chiesa santuario dedicata all’apostolo delle genti, San Paolo, domenica 27 giugno alle ore 19.00. Ad accogliere don Giuseppe il “vecchio” parroco che lo ha atteso sul sagrato della chiesa insieme al servizio liturgico dei ministranti della parrocchia e ai giovani seminaristi qui convenuti con una larga rappresentanza, guidata dal Rettore, dono Nino Pangallo, dal Padre Spirale don Angelo Battaglia, dal Prefetto degli Studi, don Bleise e dagli altri sacerdoti, membri dell’equipe formativa del seminario. Presente anche don Leone Stelitano, recentemente nominato canonico della concattedrale di Bova e parroco di Palizzi, comunità felicemente presenti il giorno precedente al rito dell’ordinazione sacerdotale con un grande pullman di fedeli di quella comunità, arricchita dalla presenza di ben due sindaci, quello appunto del Comune di Palizzi e di Bova Superiore.

L’omelia è stato tenuta dal commosso parroco don Giacomo, che si è rivolto al novello sacerdote e all’intera comunità con un commento spirituale ai segni liturgici propri del sacramento dell’Ordine, come la prostrazione durante la litania dei santi, il giuramento di obbedienza al Vescovo, l’unzione delle mani con l’olio del crisma, etc., segni che don Giuseppe e i suoi due confratelli ordinandi avevano vissuto il giorno precedente in cattedrale.

Don Stranieri alla fine della celebrazione ha tenuto un breve discorso dove ha tracciato le linee programmatiche del suo ministero sacerdotale e ha rivolto parole di ringraziamento verso i suoi familiari, il suo parroco, i sacerdoti che hanno certo la formazione nei circa sei anni di seminario e a tutti quelli trasversalmente, parenti e amici in particolare, hanno contribuito a conseguire l’agognata meta e a realizzare così il sogno avuto “fin dal seno materno”.

Siamo certi che don Giuseppe farà molta strada farà apprezzare ancora di più e meglio le sue doti, virtù e qualità che lo hanno sempre contraddistinto fin dal suo fanciullezza. E allora anche da queste nostre colonne auguri e congratulazioni per un ministero sacerdotale sempre ricco fecondo e soprattutto benedetto da Dio.

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