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Di cuore in cuore, senza mai fermarsi...


Siamo dei nani sulle spalle dei giganti” (Bernardo di Chartes). Sì, nella vita è proprio così: viviamo sulle spalle di coloro che sono più grandi di noi, di coloro che non sono edotti maestri di cultura, ma testimoni credibili di un mistero di fedeltà. La fedeltà alla vita, quella vera. Quella stessa vita che si trasmette di generazione in generazione, che passa di mano in mano, di cuore in cuore, senza mai fermarsi, senza mai arrendersi! Fra i tanti giganti che ci hanno insegnato con il loro esempio l’arte del vivere, vorremo ricordarne uno in particolare, che ha lasciato una traccia profonda nel cuore in ciascuno di noi: la signora Santina! Donna umile e generosa, che ha sempre vissuto nella semplicità dei “buoni”. Il nostro parlare di lei non vuole essere l’esaltare le sue qualità personali, ma il rileggere la sua vita alla luce della sequela di Cristo. Lei con il suo esempio materno ci ha insegnato che mettere Cristo al primo posto vuol dire imparare ad eclissarsi per far emergere Lui. Vuol dire mettersi alla scuola di Maria per imparare la prossimità, la vicinanza a chi è nel bisogno, a chi vive la lontananza! Le sue virtù cristiane, vissute nelle quotidianità della vita, ci svelano la bellezza di una fede incarnata nella concretezza dell’esistenza. A testimoniare quanto detto sono state le centinai di persone accorse, il 17 maggio scorso, a rivolgerle l’ultimo saluto, carico di quella Speranza che sa che la morte non ha l’ultima parola.

Con il cuore colmo di gratitudine per aver conosciuto la signora Santina, ci stringiamo al nostro parroco don Giacomo e alla carissima Mirella, per la perdita della loro mamma, nella certezza che “siamo nati e non moriremo mai più” (Chiara Corbello Petrillo).

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