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Con San Paolo aderiamo al mistero della fede

don Simone Vittorio Gatto

Carissimi,

mentre sentiamo ancora il cuore vibrare per l’immenso dono della Pasqua e dei suoi frutti, avvertiamo come lo scorrere del tempo apra di fronte al nostro orizzonte altri e numerosi motivi per sentirci e vivere da comunità cristiana, famiglia del Risorto.

Se il mese di maggio, tradizionalmente dedicato alla Madre di Gesù, ci ha fatto gustare le realtà del cielo, soprattutto mediante i sacramenti dell’iniziazione cristiana (battesimo, eucaristia, confermazione) amministrati a numerosi fratelli e sorelle della nostra comunità parrocchiale, il mese di giugno, tradizionalmente dedicato al “Sacro cuore di Gesù” accende le prime luci della festa dedicata al nostro santo patrono, l’apostolo Paolo.

Egli, da nemico di Cristo, divenne annunziatore della divina Parola, facendosi debitore del Vangelo verso tutti. Luminoso è il suo esempio, e per questo siamo chiamati a seguirlo!

Lo stesso Paolo, negli Atti degli Apostoli, ci ricorda come l'incontro con il Signore della vita sia stato un evento carico di luce. In virtù di tale esperienza, conoscendo le storture della sua vita passata, sentiamo di riconoscere come ammiri la luce soltanto chi l'ha ardentemente desiderata e attesa.

Fare memoria dei Santi ci permette di ricordare che anche loro, come tutti noi, hanno fatto esperienza di tenebra. Sono stati i momenti in cui il peccato li ha sopraffatti, l'insuccesso li ha raggiunti e travolti… ma sono anche i momenti in cui hanno riconosciuto che non era il tempo di fermarsi davanti agli eventi sfavorevoli, ma di elevarsi, permettendo al Signore di essere realmente causa della loro letizia.

Il loro vissuto ferisce il cielo come una cometa d'estate, e rimane per tutti noi un faro che indirizza, anche nelle notti di pesca infruttuosa o di tempesta improvvisa.

La memoria delle loro virtù è il giusto onore per quello che hanno permesso a Dio di essere nella loro esistenza, così com'è per noi l'opportunità di credere cosa potrebbe diventare la nostra aprendosi allo stesso mistero d'amore. La festa di San Paolo è necessario divenga momento in cui spicca l'adesione al "mistero della fede".

Certi che sapremo fare tesoro di questo tempo, ci disponiamo, come Parrocchia, a vivere momenti tra loro diversificati e che vanno dalla preghiera alla socializzazione, dalla cultura all'animazione, dalla intimità con Dio alla comunione.

Possa il Patrono della nostra comunità parrocchiale essere accolto tra le vie principali del nostro quartiere con sguardo colmo di ammirazione e cuore desideroso di emulazione essendo convinti che lo Spirito di Dio, che grida la Sua paternità in noi, chiede di preparare i cuori all'incontro con Lui, vincendo ogni forma di indifferenza o passività e corrispondendo all'amore di Colui che "dalle tenebre ci ha chiamati alla sua luce ammirabile" (1Pt 2,9).

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