Carissimi nel Signore,
Disponiamoci a vivere anche quest’anno la nostra Quaresima Comunitaria. Come ogni anno questo tempo liturgico forte ci invita alla conversione e alla penitenza. Tempo di grazia e di misericordia, ci propone di nuovo il Mistero dell’Amore infinito del Signore, il quale “non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva”, e per questo muore e risorge, affinché i credenti “abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”. Accogliamo l’invito amorevole della Chiesa a sentire la Quaresima come possibilità per una vera conversione. La celebrazione, tanto solenne quanto austera, del Rito dell’imposizione delle Ceneri ne è il segno tangibile. Quel giorno, già l’osservanza del precetto del digiuno e dall’astinenza, è un impegno forte per chi vuole veramente “convertirsi”, ossia cambiare vita, passando da uno stile di vita sregolato e disordinato, a una condotta di vita più sobria ed essenziale. Se a questo uniamo una buona e santa confessione sacramentale, da fare proprio nei primi giorni di questi giorni quaresimali, abbiamo già certamente imboccato la strada giusta per vivere cristianamente ed adeguatamente questo Tempo santo.
La Quaresima è Tempo di “conversione spirituale” e di “conversione fraterna”. Con la prima ritorniamo al Signore, impegnandoci a dedicare a Lui più tempo, nella Preghiera, nell’ascolto della Parola, nella vicinanza ai Sacramenti, in particolare quelli della Riconciliazione e dell’Eucarestia (non solo domenicale, ma anche ferale) e la partecipazione ai tanti momenti di spiritualità, che la Comunità Parrocchiale, come buona Scuola di Preghiera, ci propone a vivere. Ricordo che la nostra Comunità prega ogni giorno con l’Adorazione Eucaristica, al mattino, alle 8.30, con le Lodi Mattutine, l’Ora Media e il Santo Rosario e ogni sera, alle 17.00, con i Vespri e le preghiere di preparazione alla Messa Quotidiana. Così gli appuntamenti consueti, ossia la Catechesi mensile (questo mese, rifletteremo sul cap. V della Lumen Gentium, sull’Universale Vocazione alla Santità), la Scuola di Formazione per Catechisti (questa volta sarà con noi, per aiutarci con la sua riflessione, il Parroco del Crocifisso, don Marco Scordo), le Via Crucis settimanali, momenti di forte contemplazione della Passione di Cristo. Infine, come culmine di tutto questo impegno di conversione, gli Esercizi Spirituali, che vivremo dal 23 al 27 marzo, in coincidenza con la Peregrinatio Mariae, che ci porterà ad accogliere la statua della Madonna di Lourdes, che gli Amici dell’Unitalsi gentilmente ci affideranno per alcuni giorni.
Ma ogni iniziativa spirituale, ogni conversione spirituale, è autentica non solo se fatta di preci e devozioni vuote e rituali, ma se accompagnate dall’impegno della testimonianza di carità: ecco allora la conversione fraterna. Anche in questo settore non mancano per noi le iniziative pastorali. Ad iniziare dall’riapertura dello Sportello della Carità, dove ogni martedì dalle 17 alle18, i Volontari della Caritas accoglieranno le segnalazioni delle emergenti necessità delle persone e delle famiglie in difficoltà economica, il rilancio della bella iniziativa della Cesta della Fraternità, posta sempre ai piedi dell’Altare, per dare la possibilità a quanti lo desiderano, di offrire come e quando vogliono, un segno della loro solidarietà fraterna, attraverso generi alimentari di prima necessità. In particolare mi piace, quest’anno, indicare tra le iniziative di carità, la decisione di destinare la Colletta della Prima Domenica di Quaresima, al Seminario. Il Seminario Diocesano, come sapete, è il luogo dove si formano i futuri sacerdoti, molti di questi vengono da paesi lontani, e in quanto extra-comunitari, nessuno di loro, ha i mezzi necessari per il necessario mantenimento. Ma anche quelli “comunitari”, ossia quelli che provengono dalla nostra Diocesi e dalle nostre Parrocchie, non sempre godono da condizione economiche particolarmente ricche ed eccellenti. Accompagniamo, sosteniamo e incoraggiamo sempre le vocazioni sacerdotali e religiose, in particolare i Seminaristi, non ultimo il nostro Chierico, Giuseppe Stranieri, giunto già al Quarto Anno del suo cammino verso il Sacerdozio. A tutti e a ciascuno di noi, l’invito perché non manchino iniziative individuali e personali, nel segno della carità e della solidarietà. Chi di noi non conosce situazioni di difficoltà economiche e di sofferenza fisica o spirituale, senza per questo andare lontano, nel terzo mondo, ma guardandoci intorno, forse fuori dalla nostra porta, nello stesso nostro pianerottolo di casa? Facciamoci vicini a questi nostri fratelli, come sappiano e come possiamo, non chiudiamo loro il cuore, certi che “il Signore ama chi dona con gioia”.
Facciamoci illuminare, in questo mese di Marzo, dall’esempio fulgido e santo di Giuseppe di Nazareth, (da giorno 10 al 18, non dimentichiamo la sua Novena) Padre putativo di Gesù, Sposo della Vergine Maria, Custode della Santa Famiglia. Lui ha saputo vivere in modo singolare e perfetto lo spirto del Tempo Quaresimale. Lui comprese che “più che parole, bisognava fare fatti”. Le chiacchiere, siano per noi, solo dolci di Carnevale. Non parliamo poi dei pettegolezzi, delle critiche e delle mormorazioni. Ecco perché la Quaresima è essenzialmente Tempo di silenzio e di digiuno. Digiuno dei nostri sensi, per evitare i peccati in pensieri, parole, opere e omissioni. Digiuno dall’uso disordinato e smodato degli occhi, delle orecchie, della bocca, delle mani, e soprattutto del cuore. In questo senso la Quaresima è anche Tempo di penitenza e di mortificazione. Non manchino, infine, gesti di riconciliazione e di pace con quei fratelli e quelle sorelle, con i quali abbiamo avuto qualche diverbio, discussione o incomprensione. Ricordiamoci che a nulla servono le nostre preghiere o le nostre opere di carità, senza gesti concreti di misericordia e di perdono.
Giuseppe e Maria siano sempre i nostri esempi di una “santità feriale”, come dice Papa Francesco, la “santità della porta accanto”, quella cioè di chi, nel silenzio e nel nascondimento, con i fatti e nella verità, senza ostentazioni e protagonismi, opera il bene e osserva la giustizia, per la maggior gloria di Dio e per la salvezza della anime.