La Liturgia della Chiesa, dopo averci accompagnato fino alla Celebrazione della Santa Pasqua, attraverso la pratica impegnativa della preghiera, del digiuno e dell'elemosina e sopratutto dopo averci fatto vivere attraverso i riti quanto mai impegnativi e suggestivi della Settimana Santa i misteri della passione, morte e risurrezione di nostro Signore Gesù ci invita a vivere la spiritualità del Tempo Pasquale. Vivere detta spiritualità significa fare esperienza di Gesù Risorto, significa credere che Gesù è veramente risorto e se risorto significa credere che Egli è vivo, c'è, è presente.
In un tempio in cui persino noi che ci diciamo cristiani, alla prima difficoltà ci domandiamo quasi con aria di sfida: "Ma dov'è Dio?", la fede pasquale ci ricorda che Gesù è vivo e vero, presente in ogni uomo e in ogni cosa, e in particolare presente nell'Eucaristia.
Lì il Signore è costantemente e quotidianamente presente e da lì ci invita a seguirlo ed ad incontrarlo con gioia.
Il tempo liturgico di Pasqua dura cinquanta giorni fino alla solennità di Pentecoste. In questo periodo della cinquantina pasquale, in queste sette settimane oltre che impegnarci a cogliere la presenza viva del Risorto nella storia e nella vita di ogni giorno, siamo chiamati ad invocare lo Spirito Santo, presenza del Padre e del Figlio con coloro che credono, forza dall'alto per consolare, rafforzare, guidare e illuminare i figli di Dio che lo cercano e lo amano. Viviamo allora questo meraviglioso tempo liturgico e chiediamo a Gesù Risorto di crescere ogni giorno di più nella fede, nella speranza e nella carità, perché nella luce e nella forza dello Spirito camminiamo da veri cristiani adulti nella fede, felici di annunciare, con le parole e con le opere, che Lui é vivo e cammina con noi sulla via della vera gioia e dell'eterna pace.
Mons. Giacomo D'Anna
Parroco