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Messaggio del Parroco per la Quaresima 2018


Carissimi nel Signore,

anche quest’anno il Signore ci invita ad “andare con Lui a Gerusalemme”, anche quest’anno ci chiede di vivere con impegno ed entusiasmo il tempo liturgico della Quaresima.

Un tempo di grazia, se vissuto cristianamente, durante il quale possiamo sperimentare, ancora una volta , l’amore misericordioso del Padre, che ci ricorda che “c’è una casa che aspetta il tuo ritorno”, una casa dove il Padre stesso ci aspetta non per giudicarci, castigarci e condannarci, ma per abbracciarci, consolarci e “graziarci”. Tutti ci siamo allontanati, per vari motivi e in diversi modi, da questa casa, vagando per strade incerte e oscure, la Quaresima si pone, per chi lo desidera, come il tempo della luce e della conversione, per ritrovare la gioia e la pace, che tutti desideriamo.

Questo amore misericordioso del Padre trova la prova più grande nella celebrazione del Mistero Pasquale, ossia nel sacrificio di Gesù, che muore e risorge per la nostra salvezza. I riti e le celebrazioni quaresimali, in particolare le Via Crucis, di ogni venerdì, vorrebbero ripresentarci e riproporci questo messaggio di un Dio-Amore, che per amore dona la vita, mettendo in pratica il suo insegnamento. “Non c’è amore più grande che dare la vita per i propri amici”. Lui lo ha detto e lo ha fatto, a noi smemorati e increduli, il compito di non dimenticarlo mai, e di cercare con tute le nostre forze a ricambiare questo amore, con una vita coerente al vangelo, che sia testimonianza di fede e di amore per ogni uomo.

La Quaresima, allora, è una palestra di spiritualità e una scuola di vita, dove imparare ad amare Dio ed i fratelli, ecco perché ogni anno ci vengono proposte tre indicazioni concrete, per vivere bene la nostra identità cristiana, esse sono: l’Elemosina /Carità, la Preghiera, il Digiuno. Ogni comunità e ogni cristiano non può non tenere presente queste tre vie privilegiate di conversione che ci possono aiutare, se vissute seriamente, ad ottenere la vera felicità e la salvezza eterna.

La nostra comunità quest’anno, fin dall’inizio al posto al centro della propria vita spirituale e pastorale tre segni: le ceneri, la croce, la cesta della fraternità, tre aiuti che vorrei riproporre anche per iscritto:

1. Le ceneri, è il simbolo della nostra fragilità e limitatezza umana, è il ricordo che “siamo polvere e che in polvere ritorneremo”. Davanti a questa apparente, drastica realtà non c’è l’intenzione di mettere la paura della morte, o peggio il disprezzo della vita, ma quello di bandire e fuggire ogni tentazione di superbia, di orgoglio, di prepotenza e predominio nella vita dei fratelli, a comunicare dai nostri familiari e amici. Ecco il primo impegno della Quaresima, riscoprire l’umiltà, la mitezza, la bontà, la misericordia, la giustizia, la pace, virtù cristiane, che stanno diventando ogni giorno di più delle chimere, delle utopie.

2. La croce, è l’albero della nostra salvezza, il simbolo dell’amore di Dio, che “non ha mandato il suo Figlio nel mondo, per condannare il mondo, ma affinché il mondo si salvi per mezzo di Lui”. La croce di Cristo, però, ci ricorda anche la nostra croce, che in Quaresima, più di ogni altro periodo dell’anno liturgico, siamo chiamati a vedere, non più come il segno del castigo o dell’abbandono di Dio, ma come la prova della sua vicinanza a ciascuno di noi e ad ogni fratello/sorella che vive il mistero del dolore e della sofferenza, memori che come ci ha insegnato il Signore: “Egli è vicino a chi ha il cuore ferito”, da qui l’impegno ad accogliere l’invito di Gesù “Chi mi vuole seguire, prenda ogni giorno la croce, e mi segua”, aggiungerei con la gioia e la forza che ci vengono da lui cireneo della storia e dell’umanità.

3. La cesta della fraternità, anche quello in simbolo che ci ricorda che il vero digiuno è fare spazio ai nostri fratelli nella nostra vita e nel nostro cuore, soprattutto se meno fortunati di noi. Nella navata laterale, ai piedi del grande Crocifisso, che troviamo nella cappella adiacente alla porta della sacrestia, con la Caritas Parrocchiale, recentemente ricostituita e rilanciata, abbiamo posto questo segno, perché chi vuole, e in forma anonima, in qualsiasi giorni della Quaresima, si possa deporre un piccolo dono, una piccola offerta, che può essere un pacco di pasta, o di zucchero, o di latte, ect., e che servirà a sostenere l’Armadio della Fraternità, che già da tempo, tanto bene funziona, grazie ai Volontari della Conferenza di San Vincenzo, ad arrecare un po’ di sollievo alle famiglie in difficoltà.

Approfittiamo dunque di questo Tempo Quaresimale, che ogni anno il Signore ci mette davanti per essere vissuto nella fede (seguendo cioè le numerose attività spirituali: Adorazioni Eucaristiche, Ritiri, Liturgie, Via Crucis ect.), ma anche nella carità, che è attenzione e rispetto del fratello. Recuperiamo, in questa Quaresima 2018, anche tanti rapporti di fraternità e di amicizia, che nel tempo, forse nostro malgrado, si sono incrinati, deteriorati, corrosi, e non dimentichiamo che, non avrebbero senso i nostri fioretti, digiuni e penitenze, se dimentichiamo che “al di sopra di tutto ci deve essere la carità”, che è sì amore verso Dio, ma anche perdono/misericordia verso i fratelli, anche quelli che ci hanno fatto soffrire.

Il Parroco

Mons. Giacomo D'Anna


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